La posa
La posa ha un nemico: l'umidità
Il legno e una fibra viva, perciò a seconda delle condizioni in cui esso viene usato può dare luogo a differenti reazioni. Un legno essiccato in maniera tradizionale e successivamente posato in un ambiente molto più freddo, caldo o umido del normale non potrà dare un risultato soddisfacente.
Per esempio, si sconsiglia di posare il parquet nei mesi invernali in costruzioni ancora grezze e prive di riscaldamento; oppure sopra un sottofondo umido o trattato con antigelivi. In questi casi, il parquet finisce per immagazzinare umidità e aumentare di volume, dando luogo a rigonfiamenti e discollaggi.
Per ottenere il miglior risultato, bisogna effettuare la posa in opera in maniera corretta, e soprattutto in condizioni ambientali controllate e prive di umidità, che il posatore deve preventivamente verificare attraverso un attento rilievo igrometrico.

Il sottofondo
Un sottofondo deve avere alcune caratteristiche fondamentali, per essere idoneo a ricevere il parquet e a mantenerlo strutturalmente stabile nel tempo:
la compattezza
la planarità
una corretta quota rispetto al piano di calpestio
la pulizia
e, soprattutto, la giusta disidratazione

I sottofondi possono essere di vari tipi:
Sottofondi cementizi
Si tratta del tipo di sottofondo più diffuso, formato da uno strato di calcestruzzo a cui si sovrappone poi un secondo strato (di 3-5 cm) di malta impastata esclusivamente con sabbia e cemento. Il secondo strato deve essere a grana molto fine e amalgamarsi bene con quello inferiore.
Il tasso di umidità del sottofondo non deve superare il 2% in peso: risultato che si ottiene con una stagionatura media del massetto cementizio di almeno 60 giorni. E possibile ridurre a pochi giorni questo periodo, con l'impiego di cementi speciali a rapida disidratazione.

Tavolato
Si tratta di tavole abitualmente di abete ben essiccato, o pannelli di legno pressato (truciolare, multistrato, compensato, ecc.) dello spessore di 15-22 mm, affiancate fra loro e divise da un modesto interspazio. Esse poggiano su una orditura di moraletti dello spessore variabile da 4 a 8 cm.
Il sistema e piuttosto costoso, anche se presenta grossi pregi: si tratta infatti di un supporto molto resistente, che garantisce un ottimo isolamento termo-acustico e permette un'immediata posa in opera. Questo tipo di sottofondo e molto utilizzato negli impianti sportivi ai quali conferisce anche un importante fattore di elasticità.

Il pavimento preesistente
Su qualsiasi pavimento ben livellato e possibile applicare un parquet. Ovviamente, se la posa avviene con l'incollaggio, il supporto giu esistente dovra essere ben pulito e decerato. Per questo genere di posa e opportuno scegliere legni con ottime caratteristiche di stabilita, usando colle non in dispersione acquosa.
Pannelli di truciolare o multistrato
Il massetto cementizio e sostituito da pannelli di legno pressato (truciolare o multistrato) dello spessore di 15-22 mm, posti a "galleggiare" su di un supporto di malta cementizia o su materiale inerte a secco come sabbia o polvere di marmo. Fra il supporto e i pannelli lignei e consigliata una guaina bituminosa spessa 2-3 mm.
Questo sottofondo consente di installare listoni o tavolette di qualsiasi formato, sia a colla che a chiodo, con eccezionali propriete di isolamento termoacustico. Inoltre associa due proprieta importantissime, quali la buona economicita e, soprattutto, i tempi di posa, poiche si eliminano completamente i tempi di attesa di disidratazione dei sottofondi cementizi tradizionali.

Metodi e Disegni:
I differenti metodi di posa
In base alla modalita di fissaggio al sottofondo, possiamo distinguere quattro diversi metodi di posa:
CHIODATURA: e utilizzata per fissare listoni ed elementi massicci con incastro a maschio e femmina aventi di norma spessori complessivi superiori a 18mm. eun metodo abbastanza costoso poiche, oltre ad un'elevata componente di manodopera, presuppone sottofondi con orditure lignee; tuttavia esso da ampie garanzie di durata ed affidabilita per tutte le pavimentazioni massicce di notevole spessore e grandi dimensioni
INCOLLAGGIO: e in assoluto il sistema piu utilizzato, poiche con la continua evoluzione tecnica e prestazionale dei collanti garantisce ottimi risultati nella installazione dei formati piu diffusi ed ormai anche di quelli di grandi dimensioni
SOVRAPPOSIZIONE: e un tipo di posa molto economico, ma ormai in disuso; si possono posare per sovrapposizione tutte le tavolette e i listoni massicci, avendo cura di preparare un sottofondo con sabbia o polvere di marmo ben asciutta. Con la posa per sovrapposizione, risulta poi facilissimo rimuovere i listoni per realizzare un diverso parquet, potendo anche riutilizzare il materiale precedentemente posato
FLOTTANTE: e in pratica una variante del sistema di sovrapposizione: gli elementi che compongono la pavimentazione sono semplicemente appoggiati su di un sottofondo che puo essere di qualsiasi tipo. Per assicurare la loro connessione, e indispensabile che essi abbiano l'incastro a maschio e femmina ed opportuno fare scorrere in corso di posa in opera un "filo" di collante negli incastri stessi. e altresi indispensabile che le liste siano autoportanti e stabili: condizione che si ottiene solo nei parquets a piu strati in plance di grandi dimensioni, e prefiniti

I disegni di posa
Nella scelta di un pavimento in legno e molto importante il fattore estetico, a cui contribuisce senz'altro il tipo di disegno di posa utilizzato. Le geometrie di posa dipendono dalla conformazione degli elementi lignei: i listoni e in genere gli elementi piu allungati si prestano a disposizioni abbastanza uniformi, come quelle a cassero regolare, in cui le tavole vengono posate in modo da formare strisce orizzontali o diagonali, o a tolda di nave, con andamento piu irregolare. Tra le geometrie piu lineari c'e senz'altro la spina di pesce; le tavolette di dimensioni piu ridotte possono dare origine a forme piu complesse, giocando anche sull'accostamanto di legni di diverse specie, tonalita, colori.

Le finiture
Dopo l'assestamento definitivo del parquet si passa alle operazioni di finitura, tranne nel caso dei prefiniti che Tavar. Questi tipi di pavimento non richiedono ulteriori passaggi, poiche la superficie superiore e giu trattata (con olii naturali e cere) in stabilimento.

La levigatura
Avviene con il supporto di macchine smerigliatrici a carta abrasiva e prevede tre-quattro fasi di carteggiatura con l'impiego di grane differenziate, fino a quella finale a grana finissima. Quest'ultima carteggiatura e opportuno avvenga con macchine a movimento orizzontale e circolare, per ottenere una superficie di massima planarità e ridottissima porosità.

La stuccatura

e eseguita dopo la levigatura al fine di chiudere perfettamente le connessioni fra le liste del parquet. La stuccatura piu efficace si ottiene con l'impiego della "polvere" di legno residua della levigatura, miscelata a speciali resine: la "poltiglia" cose ottenuta e uno stucco dello stesso colore della pavimentazione, che, applicato secondo necessita a una o piu riprese, dopo la solidificazione fra le connessioni delle liste, costituisce un corpo unico con la pavimentazione. Gli eccessi e le sbavature sono rimosse con l'impiego della monospazzola orbitale.

La finitura

Come giu descritto parlando della manutenzione dei parquet, la superficie del parquet puo essere trattata con vernici di varia composizione chimica, oppure con l'utilizzo di olii naturali e cere.
Il trattamento a olii naturali e l'inceratura valorizzano ed esaltano le qualita estetiche del legno. e pero necessaria una manutenzione con periodicità frequente.

La verniciatura o trattamento "a film" avviene con l'impiego di vernici abitualmente a base di resine poliuretaniche, le quali sono applicate generalmente in tre mani. Si ottiene in tal modo un film trasparente e contemporaneamente elastico e resistente che impermeabilizza e protegge la superficie del parquet limitandone alquanto l'usura da calpestio e l'influenza di condizioni ambientali sfavorevoli. Questo rende piu semplice la manutenzione: e infatti sufficiente il periodico e veloce passaggio di un panno appena inumidito che ha la sola funzione di "raccoglipolvere".
La controindicazione all'impiego di vernici a base poliuretanica e rappresentata dagli odori penetranti che durante l'applicazione sono emanati dai solventi che si volatilizzano. Sono pertanto necessarie efficaci protezioni a tutela della salute degli applicatori e l'attesa di alcuni giorni prima dell'uso del pavimento al fine di consentire la perfetta solidificazione del film e la scomparsa degli odori.

Da alcuni anni le case produttrici commercializzano vernici "ad acqua", la cui formula innovativa tutela molto meglio la salute degli artigiani applicatori, anche se non elimina del tutto la volatilizzazione dei solventi.
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